erc

European_Research_Council - ERC
PE8_11

Product design, ergonomics, man-machine interfaces

Translate

progetto di Cecilia POLIDORI, Caterina CHIOFALO, Paolo FRAGOMENI, Maria LARIA

prova logo

prova logo
progetto di Cecilia POLIDORI, Caterina CHIOFALO, Paolo FRAGOMENI, Maria LARIA

Cerca nel blog

lunedì 25 marzo 2013

Il gioco di Scilla e Cariddi



Il gioco di Scilla e Cariddi è un puzzle composto da sagome colorate che raffigurano i personaggi e gli elementi caratteristici del celebre mito legato allo Stretto di Messina. Si ispira al Gioco dei 16 animali (1957) di Enzo Mari e potrà essere realizzato in due versioni:
  •           Un kit in resina espansa atossica, destinato alla vendita sia all’interno del museo, che sul web;
  •           Un gadget in carta o cartone da consegnare gratuitamente ai visitatori, che potranno autonomamente ritagliare le sagome.
Il gioco di Scilla e Cariddi, insieme a Il gioco delle carte,  è concepito per diventare un oggetto  caratteristico del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.
Il kit contiene 23 sagome dalle forme semplici e di immediata comunicazione (che, nella versione in resina espansa, hanno uno spessore di 3 cm in modo da poter stare in piedi), raffiguranti i due mostri Scilla e Cariddi, vortici e onde, uomini e imbarcazioni che vengono travolti dalla loro furia, pesci e altri animali marini, la costa calabra e quella sicula. 
I personaggi  possono essere disposti in infinite posizioni,  in modo tale che il bambino, oltre a comprendere attraverso il gioco uno dei miti più conosciuti e suggestivi ambientati nel nostro territorio, diventi regista del suo processo di conoscenza, sia stimolato a inventare molteplici scenari, storie e combinazioni sempre diverse; non è costretto in un gioco “a senso unico”, che butta via una volta stancatosi, ma è protagonista di un passatempo continuo attraverso il quale accresce la propria fantasia e impara giocando.  
Dunque, Il gioco di Scilla e Cariddi vuole essere un modo per avvicinare i bambini, e gli adulti che li accompagnano, alla conoscenza “attiva” del nostro patrimonio, che non duri solo il tempo di permanenza all’ interno del museo, ma che continui anche a casa, mantenendo quell’ entusiasmo che invogli genitori e figli a tornarvi per esplorare insieme.

Nessun commento:

Posta un commento